Esodati fasce deboli punti cruciali da sciogliere Riforma pensioni

Gli approfondimenti avuti, per il tema previdenziale, nel confronto tra piattaforma sindacale unita Cgil Cisl, Uil e Governo riguardano molti punti ma i più cruciali sui quali continuare la discussione sono l’ottava salvaguardia per la categoria degli esodati e la penalizzazione per le fasce più deboli, altri nodi da sciogliere sono: flessibilità in uscita, Quota 100, ricalcolo contributivo, prestito pensionistico, contribuzione mista, lavori usuranti, previdenza complementare; tutto ciò sarà discusso nei prossimi confronti che si avranno per addivenire ad una decisione prima del referendum costituzionale indetto per ottobre, decisione che dovrà essere poi confermata dal legislatore nella prossima Legge di Stabilità 2017, a quanto pare il Governo non ha nessuna intenzione di rivedere la Legge Fornero 2011, una legge iniqua che, seppure ribilanciando i conti statali, ha messo in ginocchio milioni di famiglie, chiuso il mondo del lavoro e portato il potere d’acquisto ai minimi storici.

Esodati: una categoria di lavoratori senza un reddito da lavoro e lontani dai requisiti vigenti richiesti per il pensionamento si sono avute sette salvaguardie ma circa 35 mila persone rimaste escluse  invocano la giustizia di un‘ottava salvaguardia per chiudere definitivamente questa tragica situazione che vede persone ridotte in miseria totale, persone che hanno dato fondo fino all’ultimo cent del Trattamento Fine Rapporto per tirare avanti ed ora sono allo stremo delle loro forze, richiedono che sia data loro la possibilità di vivere con dignità ed equità non pesando, per le risorse finanziarie, sui conti statali ma attingendo sul Fondo Esodati, istituito dal legislatore, un Fondo apposito per ovviare alla situazione attuale che gli esodati stanno vivendo.

Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera,  in un intervento alla Conferenza dei Servizi,  la cui apertura è stata appunto il tema degli esodati, ha affermato: ‘È noto che occorre rapidamente esaminare lo stato dell’arte per quanto riguarda le prime sette salvaguardie al fine di verificare quanti lavoratori sono stati positivamente coinvolti e quante risorse si sono finora utilizzate rispetto agli 11,6 miliardi di euro complessivamente stanziati nell’apposito Fondo‘ – ‘Noi  prevediamo significativi risparmi con i quali intendiamo realizzare l’ottava salvaguardia (è noto che è stata depositata dal PD una specifica proposta di legge), con la quale intendiamo risolvere definitivamente il problema. In questa prima convocazione l’INPS ha dichiarato di non avere ancora i dati a disposizione e la Conferenza verrà nuovamente convocata a metà luglio’ – ‘Noi insistiamo sulla necessità di velocizzare il confronto per evitare sorprese dell’ultima ora e per non avere ‘scippi’ di risorse dal Fondo esodati‘. ‘Chiediamo dunque all’Inps di velocizzare la presentazione dei dati delle precedenti sette salvaguardie al fine di poter concludere definitivamente il problema degli esodati prima del Referendum costituzionale e della legge di Stabilità’.’

Penalizzazione fasce più deboli:  aiutare i meno abbienti ad avere una vita dignitosa evitando loro le penalizzazioni per l’uscita anticipata dal lavoro sarebbe cosa giusta e buona, anche se le penalizzazioni per chi entra in pensione non dovrebbero proprio esistere, in quanto con i contributi versati lungo la propria vita di lavoro, in pratica si paga il proprio vitalizio pensionistico e di conseguenza la penalizzazione posta che si vorrebbe porre è una egemonia del Governo per non far pesare sui bilanci statali le risorse finanziarie necessarie e per addivenire al diktat dell’Ue; per Cesare Damiano le fasce più deboli sono: i disoccupati di lungo periodo, invalidi, i lavoratori precoci, e gli addetti ai lavori usuranti, quattro categorie di lavoratori che avrebbero tutto il diritto di entrare in pensione senza alcuna penalizzazione, definendo una volta per tutte la diversità di alcuni lavori da altri.

A questo riguardo Damiano espone il suo pensiero spigando: ‘Il sottosegretario Tommaso Nannicini, in una intervista a La Stampa, ha chiarito alcuni aspetti del confronto in corso con il sindacato sul tema delle pensioni. Condividiamo il fatto che l’anticipo pensionistico, per i soggetti più deboli, debba avere una penalizzazione vicina allo zero. Si tratta, però, di capire che cosa si intende. Per noi i più deboli sono i disoccupati di lungo periodo, i lavoratori precoci che debbono poter andare in pensione con 41 di contributi, gli addetti ai lavori usuranti e gli invalidi’ – ‘Se il Governo pensa a una detrazione fiscale per portare a zero le penalizzazioni  o i costi finanziari per queste categorie, sarebbe un fatto positivo: bisogna investire risorse adeguate. Così come è apprezzabile il fatto che Nannicini non abbia preclusioni a portare, come abbiamo sempre sostenuto, da 3 a 4 gli anni di anticipo”.

Nodi urgenti da sciogliere: esodati e penalizzazione fasce deboli
ESODATI

‘Infine se la soluzione per rivalutare le pensioni basse passerà dalla quattordicesima, non possiamo che condividerlo: questa misura, istituita dal Governo Prodi nel 2007, eroga a luglio di ogni anno una cifra media di 400 euro a 3 milioni di pensionati con un assegno previdenziale fino a 700 euro al mese (l’investimento annuo è di 1 miliardo e 200 milioni di euro)’ – ‘Non c’e’ il rischio, in questo caso, di commettere l’errore fatto con gli 80 euro a carico degli ‘incapienti. Basterebbe alzare la cifra e il tetto e si aiuterebbero effettivamente i più deboli’.

Punti cruciali che verranno messi a punto negli approfondimenti con le parti sociali attorno al tavolo permanente istituito dal Ministero del Lavoro, confronto in ritardo di due anni, ma che ora si fa sempre più urgente per arrivare ad un accordo prima del referendum costituzionale; la Legge Fornero 2011 a quanto pare fa il paio con la ‘casta’, due elementi intoccabili per il Governo in carica, anche se il Piano Boeri presentato lo scorso anno prevede un ritocco per solidarietà sulle pensioni  superiori a 3.500 euro lordi mensili per poter finanziare l’operazione ma soprattutto il ricalcolo con il sistema contributivo dei vitalizi politici, senza dubbio delle modifiche che darebbero più fiducia agli italiani nelle istituzioni non sopportando l’enorme abisso e la sperequazione schiacciante di pensioni faraoniche.

Ariella Gibellato

Fonte: PensioniBlog-PensioniOggi

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